giovedì 18 febbraio 2010

Richiedere
alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri
lo stato di emergenza nazionale
Giovanni Ilarda
Nel Gennaio del 2009 quando era Assessore regionale alla Presidenza e alla Protezione civile, Giovanni Ilarda, per sconfiggere con mezzi e fondi autorevoli l'epidemia del punteruolo rosso, aveva palesato la necessità di richiedere al Governo lo stato di emergenza nazionale. Noi lo abbiamo contattato via mail e lui con solerzia e gentilezza ci ha risposto, ecco la sua mail.
"Le iniziative da me assunte nell'attività di governo, quando ricoprivo la carica di assessore alla Presidenza della Regione Siciliana (competente anche per la protezione civile), sono reperibili sulla pagina iniziale del mio blog, all'indirizzo www.lasiciliaalcentro.it e, più nel dettaglio, al seguente link: http://www.lasiciliaalcentro.it/Pagina%20punteruolo%20rosso.htm. La Giunta di Governo ha dichiarato lo stato di calamità su richiesta mia (come assessore alla protezione civile) e dell'assessore all'agricoltura, on. Giovanni La Via (docente alla facoltà di agraria dell’Università di Catania e oggi parlamentare europeo) a marzo 2009, nella prospettiva di una successiva dichiarazione dello stato di emergenza da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri che permettesse di affrontare il problema con i mezzi e le risorse proprie della protezione civile. A maggio 2009 ho rassegnato le dimissioni da assessore regionale e sono tornato a svolgere la mia attività di magistrato, ritenendo incompatibile il mio modo di concepire le istituzioni e la politica come strumenti servizio dei cittadini con il sistema di governo che avevo sino ad allora, purtroppo, dovuto sperimentare. Non sono, quindi, in grado di precisare se alla dichiarazione dello stato di calamità in sede regionale abbia fatto seguito la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza in sede nazionale. La dichiarazione di emergenza da parte della Presidenza del Consiglio, su proposta del Dipartimento di Protezione Civile, in ogni caso, non mi risulta che sia stata adottata. Nella lotta al punteruolo rosso importanti risultati sono stati, comunque, conseguiti attraverso le "trappole" utilizzate in via sperimentale dall'Università di Palermo nell'ambito di un progetto di ricerca che, nel quadro delle mie competenze anche in materia di politiche estere della Regione, mi era sembrato utile finanziare coinvolgendo un Centro di ricerche dell’Egitto, Paese assillato dallo stesso problema. Può al riguardo consultare il sito relativo all'indirizzo http://adottaunatrappola.unipa.it/, dove troverà utili notizie e attraverso il quale potrà, se ritiene, contattare il prof. Colazza che, come entomologo, segue con grande competenza e passione la problematica."

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